P-39Q  Airacobra 10° Gruppo, 4° Stormo Caccia terrestre, Lecce Galatina, Novembre 1944.
 
In the second half of 1944 the Aeronautica Cobelligerante (AC) received its first Anglo-American aircraft to replace national aircraft no longer serviceable due to a lack of spare parts; spare parts only available in Northern Italy under Axis control. The "new aircraft" in reality were surplus inventory formally in use by allied pilots and thoroughly worn out themselves. Nevertheless the AC mechanics succeeded in servicing enough P-39s and Spitfires to assure bomber escort missions would be carried out as well as ground attack missions and thus provide some important results for the reborn Aeronautica Militare Italiana. The P-39 was quite an unusual aircraft in which the position of the engine was set behind the pilot thus enabling a heavy weapons fit: a 37 mm canon firing through the propeller hub, two machine guns of 12,7mm calibre located in the engine cowling and another two 12,7mm MGs in the wings which equipped the "Q" variant or two 7,7mmg MGs for the "N" variant. The addition of ventral points provided for additional fuel tanks or bombs. 

For the construction of this model I used the Eduard "Profipack" kit that contains various photoetched sheets and masks for the canopy. For references, I used the IBN-Aviolibri by Marco Mattioli with modelling features by Maurizio Di Terlizzi. Besides actual photos which inspired the construction of the kit, I had availble "Dimensione Cielo n°3" by Bizzarri and "Regia Aeronautica vol.2" published by Squadron. 

The Eduard kit is rather good, the only difficulty encountered was the excessive thickness of the rudder area that required some thinning. The colours are typical USAAF: olive drab for top surfaces and neutral grey for undersurfaces with some overlapping unit codes resulting in a mix of Italo-American insignias; the original photos of this period show the effects of intense exposure to the elements which provide the modeller an opportunity to weather the model without concern of over doing weathering effects.
 
To complete the model I constructed a simple diorama of a pilot preparing for a mission as well as nearby fuel tanks. Both the pilot and fuel tanks are manufactured by CMK.
Technical Data:
Aircraft:
Bell P-39Q Airacobra
Manufacturer: Bell Aircraft Corp.
Type: Fighter
Year: 1943
Engine: Allison V-1710-85, 12-cylinder V, liquid-cooled 1,200hp
Wingspan: 34 ft  (10.36m)
Length: 30ft 2in (9.19m)
Height: 12ft 5 in (3.79m)
Weight: 8,300lb (3,765 kg) (Loaded)
Maximum Speed: 385mph (620km/h) at 11,000ft (3,350m)
Ceiling: 35,000ft (10,670m)
Range: 650 miles (1,046 km)
Armament: 1 37mm cannon, 4 12.7 mm MGs; 500 (226 kg) bombs
Crew: 1

Additional Images:
Eduard 1/48 Aeronautica Cobelligerante P-39Q  Italian Airacobras
by Massimo Giugnoli
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P-39Q  Airacobra 10° Gruppo, 4° Stormo Caccia terrestre, Lecce Galatina, Novembre 1944.

Alla metà del 1944 i reparti dell’aeronautica Cobelligerante ricevettero i primi aerei angloamericani per supplire alle logore macchine di costruzione nazionale. Le “nuove macchine” in realtà erano dei surplus gia utilizzati dai piloti alleati in intensi cicli di combattimento. Tuttavia gli specialisti riuscirono rimettere in ordine un numero sufficiente di P-39 e Spitfire tale da poter assicurare le missioni di scorta ai bombardieri e di attacco al suolo con dei risultati importanti per la rinata  aeronautica italiana. Il P-39 era un velivolo molto singolare in cui la posizione del motore era posta alle spalle del pilota e  munito di un armamento particolarmente pesante : un cannone da 37 mm sparante attraverso il mozzo dell’elica, due mitragliatrici da 12,7 montate sulla cappottatura motore e un’altra 12,7 per ogni semiala nella versione”Q” oppure due 7,7 nella versione “N”. L’aggiunta di un attacco ventrale per un serbatoio supplementare oppure per una bomba ne completavano la dotazione.
Per la realizzazione del modello ho utilizzato il kit Eduard nella versione “Profipack” che contiene al suo interno un foglietto in fotoincisione e le mascherine per la protezione del canopy durante le operazioni di verniciatura. Per la documentazione mi sono avvalso dell’aiuto del fascicolo edito dalla IBN-Aviolibri a firma di Marco Mattioli con note modellistiche di Maurizio di Terlizzi. Inoltre per le fotografie che hanno ispirato il modello sono stati consultati “Dimensione cielo n°3” della Bizzarri e “Regia Aeronautica vol.2” pubblicato dalla Squadron.
Il kit eduard è molto piacevole da montare,  ho trovato fastidioso solo l’eccessivo spessore del bordo di uscita alare e del timone di direzione che necessitano di pazienti assottigliamenti per risultare verosimili. La livrea è quella classica di stile americano: olive drab per le superfici superiori su neutral grey per le inferiori con sovrapposti i nostri codici a volte creando dei curiosi mix di insegne italo-americane; le foto originali dell’epoca mostrano gli effetti dell’intensa esposizione dei velivoli al sole degli aeroporti del sud e permettono al modellista di lasciarsi andare all’invecchiamento senza timore di esagerare.
Per completare l’opera ho inserito nella piccola basetta un pilota e alcuni bidoni commercializzati dalla CMK che no più verosimile la scena.

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